Scambio di Coppia
Giocando a carte. Una penitenza crudele
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10.12.2024 |
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"Federico dal canto suo aveva le braccia aperte sopra la spalliera del divano e le gambe divaricate, godendosi le carezze della moglie e la vista del corpo di..."
Erano le 2 passate, l'atmosfera calda, la luce soffusa, io e Lisa ci trovammo seduti uno di fronte all'altra in quel tavolo da gioco che si faceva sempre più interessante contro quella che sarebbe dovuta essere una coppia alle prime esperienze, timida e inesperta, che invece si era rivelata tutt'altro. Avevamo iniziato cenando, ospiti a casa loro, dopo un paio d'ore a mangiare le cose da loro cucinate e bere del buon vino rosso, su proposta del marito ci spostammo nel seminterrato, una piccola e calda stanza riscaldata dal camino, composta da un divanetto, un grande schermo e un tavolo rotondo per 4. Proprio lì era proseguita la nostra serata, avendo accettato la richiesta di fare una partita a carte, visto che Lisa per tutta la serata si era vantata di essere una grande giocatrice a scala 40. Il problema che dopo 3 partite consecutive perse alle quali come pegno avevamo dovuto bere un bicchierino di whisky, alla quarta sconfitta Lisa chiese di cambiare i pegni da pagare.- “Ragazzi, il troppo alcool mi fa venire il mal di testa. Possiamo cambiare la penitenza?”.
I due padroni di casa si guardarono, un cenno e poi la proposta.
- “Ok, niente alcool, però vi tocca togliere qualcosa”, disse Lucia, la padrona di casa, d'accordo col marito Federico.
Lisa mi guardò, un cenno da parte mia e accettammo la proposta. D'altronde già immaginavamo dall'inizio che sarebbe andata così, un modo per sciogliersi tutti e 4. Partimmo dal maglioncino per me e stivaletto per lei. In quel modo si diede il via a quello che sarebbe stato uno spogliarello continuo, solo che la fortuna sembrò aiutarci, mettendo a segno 4 partite vinte di fila, lasciamml i due padroni di casa in mutande lui, in perizoma e reggiseno lei.
- “La fortuna vi ha abbandonato eh? Non fate più gli splendidi, vero?”, sfotteva Lisa.
- “Calma, non è ancora finita?”, rispose lui in tono pacato.
- “Beh, vi resta da perdere l'ultima e avete finito, ne dovreste vincere almeno 4 di fila”, dissi io, rincarando la dose.
- “Ho detto che non è ancora finita”, rispose di nuovo lui.
La sua risposta stavolta fu strana, era serio e non aveva più quell'atteggiamento amichevole di prima. Non ci teneva a perdere, lo si aveva notato per tutta la partita, ma non pensavo se la prendesse così tanto. Lisa però non smise di prenderli in giro, rincarava la dose e vidi lui sempre più scuro in viso, mentre la moglie invece era più silenziosa e tranquilla. Diede le carte, mi trovai con due jolly all'inizio e delle belle carte, pregustando già la vittoria facile.
- “Dai, facciamo una cosa, visto che le prime 4 le avete vinte voi e 4 noi, in teoria dovremmo essere pari. Quindi facciamo che chi vince questa vince tutto?”, proposi sicuro di me.
Lisa mi guardò, le feci un occhiolino, capì immediatamente che se stavo dicendo quella cosa era perché mi sentivo sicuro di vincere e avevo delle belle carte e così anche lei appoggiò la mia proposta. Lucia non disse nulla, ma alzò lo sguardo verso il marito che però aveva lo sguardo fisso sule carte. Aspettanno solo che lui si pronunciasse, dopo qualche secondo di silenzio finalmente rispose.
- “Allora facciamo una cosa, visto che sei così sicuro, se vincete voi ok, paghiamo la penitenza che vuoi, ma se vinciamo noi, rimani seduto qui e non ti muovi per il resto della serata!”.
Lo guardai, quel tipo così amichevole che era stato per tutta la cena ad un tratto sembrava essere cambiato totalmente. La sua proposta era stata fin troppo diretta, la cosa che mi colpiva era la sua sicurezza e l'espressione seria e decisa, non pensai troppo alla richiesta anche perché ero fin troppo sicuro di vincerla quella partita, le carte erano dalla mia parte, facendo il calcolo mi sarebbe rimasta in mano solo una carta e considerando che la partita doveva ancora iniziare, mi bastava una pesca fortunata e avrei chiuso subito, perciò accettai, e glielo dissi con tono deciso anche io, proprio per sfidarlo e fargli capire che non avevo paura di lui. Lisa mi guardò, era perplessa, anche lei si era accorta di quel cambiamento improvviso da parte di Federico, non sembrava molto felice per la mia risposta seppur il finale di quella serata era già conosciuto, d'altronde eravamo consapevoli del motivo di quella cena, li avevamo conosciuti in un sito di scambisti, mica in chiesa, però una cosa era farlo con me accanto, avere un punto di riferimento, un'altra farlo da sola e trovarsi al centro dei loro desideri, in fondo erano pur sempre due sconosciuti. Cercai di rassicurarla con un mezzo sorriso ma lei abbassò lo sguardo contrariata, non aveva apprezzato la mia risposta senza averla consultata. La partita iniziò, naturalmente abbassai subito le carte, rimanendo appunto con una carta, mi bastava pescarne una adatta per vincere o che uno dei miei avversari o la stessa Lisa mi agevolasse aprendo e darmi più possibilità di vincere. Ma nessuno dei 3 abbassò le sue carte, dopo due turni ero ancora con una carta in mano, poi l'improbabile. Fu il turno di Lisa che non aprì e buttò una carta a terra, Federico la prese e aiutato dai miei jolly, chiuse la partita. Restai di sasso, era successo tutto così veloce, quando rialzai lo sguardo vidi Federico sorridere.
- “Te l'avevo detto, mai esultare troppo presto”, mi disse superbo.
Sia Lucia che Lisa buttarono le carte sul tavolo e aspettarono di sapere cosa sarebbe successo, infatti pure Lucia sembrava all'oscuro di quello che aveva in mente il marito il quale si alzò, si versò un bicchierino di whisky, lo bevve tra il silenzio della stanza e poi si andò a sedere sul divano.
- “Vieni amore, abbiamo vinto”, disse chiamando Lucia a sé.
Lucia obbedì, con addosso solo il piccolo perizoma e il reggiseno di pizzo che racchiudeva un seno abbondante. Si accomodò accanto a lui scambiandosi un bacio complice.
- “Ci gustiamo la nostra vincita?”, le disse Federico.
- “Certo”, rispose lei consenziente.
- “Beh Lisa, ti tocca pagare pegno. Per iniziare ci potresti deliziare con uno spogliarello. Sei troppo vestita per i nostri gusti!”, disse Federico. “Tu, invece, già sai quale sarà la tua penitenza. Startene lì seduto a guardare”, continuò rivolgendosi a me.
Lisa tentennò qualche secondo, aspettò che mi girai verso di lei e con un'espressione che aveva il significato di “te lo meriti”, si alzò e si mise in piedi davanti a loro, mentre a me toccò guardarla di spalle. Aprì la cerniera laterale del vestito facendolo cadere a terra, rimanendo solo in perizoma e calze. Il seno era già nudo, la sua seconda misura non aveva bisogno di essere sostenuto, dalla mia posizione potevo vedere le espressioni dei due padroni di casa che sembravano apprezzare molto quel fisico magro e mezzo nudo di Lisa. Ancora meglio quando sganciò le mollette del reggicalze, lasciandola splendida com'era in perizoma e autoreggenti. Da dietro era uno spettacolo, il culetto piccolo e sodo metteva sempre una gran voglia, la mia stessa visuale la volle vedere Lucia che a sorpresa intervenne e chiese a Lisa di fare un giro su se stessa che rimase sorpresa che la richiesta fosse stata fatta da lei. Obbedì, facendo un giro su se stessa, lentamente, cosi da permettere ai due coniugi di ammirarla ancora meglio e al tempo stesso per lanciarmi uno sguardo severo. Quando si girò verso i due coniugi, si accorse che la mano di Lucia era sopra il boxer di Federico che accarezzava e stringeva il membro del marito. Federico dal canto suo aveva le braccia aperte sopra la spalliera del divano e le gambe divaricate, godendosi le carezze della moglie e la vista del corpo di Lisa.
- “Girati ancora e togli il perizoma”, ordinò ancora una volta Lucia. “Lascia le calze addosso e rimettiti gli stivaletti. Tu passaglieli”, disse rivolgendosi a me.
La timida Lucia sembrò aver preso le redini del gioco, mostrando un carattere tutt'altro che insicuro. Dettava gli ordini a Lisa, comandava me e agiva verso il marito. Lisa fece quanto chiesto, si girò dando loro le spalle e si abbassò il perizoma chinandosi in avanti e dando loro una vista meravigliosa della sua intimità. Poi prese gli stivaletti che le passai e le indossò, uno alla volta, sempre piegandosi a 90 ogni volta che ne indossava uno. Fatto ciò aspettò altri ordini che non arrivarono subito, io vedendo cosa succedeva sul divanetto le feci un cenno, dicendole di girarsi. Lisa si voltò e vide Lucia china con la testa sul cazzo del marito, intenta a leccarglielo e succhiarglielo mentre lui, immobile con le braccia sempre sopra la spalliera del divano, si gustava quel servizio. Lisa aspettò in piedi, attese ordini che non arrivarono, era confusa, non sapeva cosa aspettarsi da quella coppia così ambigua, vide Lucia darsi da fare con quel membro che per lunghezza e spessore non era per nulla male e al quale avrebbe voluto dedicarsi lei. La vide che si gustava il sapore di quel membro, leccandolo in punta dolcemente, calarsi per tutta l'asta fino a mordergli le palle e poi risalire con la lingua fino alla punta per poi ficcarselo in bocca. Non sapeva che fare, le mani non stavano ferme, avrebbe voluto toccarsi, avvicinarsi a quei due, prendere il suo posto. Cercò di tenerle ferme quelle mani, quella sì che era una penitenza pensò, essere lì a pochi metri, guardare e non poter agire, nuda. Lucia sembrò ascoltarla, si staccò dal cazzo del marito e rialzò la testa e lo sguardo verso Lisa.
- “Le hai detto tu di girarsi?”, disse Lucia rivolgendosi al marito.
- “No amore”, rispose lui complice.
- “Nessuno ti ha detto di girarti”, disse, rivolgendosi a Lisa che perplessa si rigirò.
Lucia si alzò dal divano e le si avvicinò da dietro, le accarezzò la schiena partendo dall'alto e scese lentamente, cosa che provocò in Lisa un brivido, inarcando la schiena. Sentì la mano di Lucia scendere per tutta la schiena fino a quando non avvertì più il contatto. Pochi secondi e uno schiaffo improvviso sul sedere, fu così inaspettato che si lasciò scappare un urlo. A quello schiaffo seguì una carezza e una palpatina energica, poi sentì le labbra della donna appoggiarsi sulla spalla sinistra. Un bacio, poi un altro, poi un piccolo morso man mano che saliva, il calore della sua lingua sul collo fino ad arrivare all'orecchio. Lisa aumentò il respiro, Lucia non poteva sapere che quello era il suo punto più sensibile, si lasciò andare ad un gemito di godimento, che aumentò di volume quando si sentì toccare in mezzo alle gambe dalle dita di lei.
- “Sei bagnatissima”, le sussurrò Lucia all'orecchio. “Ti ha fatto eccitare il mio pompino a Fede?”, chiese.
Lisa non sapeva cosa rispondere, in realtà era eccitata per tutto quello che stava succedendo, ma si limitò a rispondere facendo di sì con la testa.
- “Lo vuoi assaggiare anche tu, vero?”, chiese ancora e anche stavolta Lisa fece un cenno affermativo. “E allora vai a prenderlo”, disse aumentando il tono della voce.
La girò e la spinse verso di lui, usò una forza che Lisa non si aspettava, come se la stesse costringendo. La portò verso di lui e poi, sempre con forza, la fece inginocchiare a terra, tra le sue gambe, per poi spingerle la testa verso il suo cazzo. Lisa si lasciò fare, non era certo così che pensava di prenderselo, ma vedere Lucia coprire quel ruolo da dominante verso di lei, che aveva perso una partita e quindi doveva pagare la sua penitenza, la eccitava e tutto sommato non le dispiaceva, soprattutto perché sapeva che ad assistere c'ero io, l'artefice di quel gioco e quindi era un suo modo per vendicarsi verso di me.
Lisa si trovò davanti a quel membro duro e dritto, pronto per l'uso, non esitò un attimo e iniziò a leccarlo e se lo ficcò in bocca. Una volta dentro però si sentì la testa spingere fino in fondo, non erano le mani di Lucia che nel frattempo le si era messa dietro e le accarezzava i seni, ma bensì le mani di lui che aveva staccato dal divano e spingeva la sua nuca a farle prendere il cazzo fino alla gola, soffocandola. Quando mollò la presa ebbe modo di tirarsi fuori e prendere fiato, affannata, prima di ritrovarsi di nuovo col cazzo in gola, tutto questo davanti a me che assistevo a quella scena, rispettando un debito di gioco che io stesso mi ero procurato. Dalla mia posizione, oltre a vedere l'uomo forzare Lisa mentre se lo faceva succhiare e che ogni tanto mi guardava beffardo, questo il vero motivo del suo spingerla, vedevo Lucia, col suo culo coperto solo da un piccolo perizoma che se ne stava a 90 mentre raggiungeva con la bocca la figa di mia moglie. Sentivo Lisa mugolare prima per via del cazzo che le riempiva la bocca con forza, poi i mugolii che si trasformarono in gemiti di piacere non appena si sentii la lingua della collega tra le cosce. Lingua che risaliva anche verso quel buco più stretto, inumidendolo e preparandolo a prendere un dito dentro.
Lisa si trovò in mezzo ad una situazione che non avrebbe immaginato, aveva quel bel cazzo in bocca mentre le dita di Lucia entravano ed uscivano dai suoi buchi inferiori, e che la stavano preparando a prendere qualcosa di più grosso e duro, quel qualcosa che lei stava desiderando tanto. Il tutto durò per un po', Lisa non volle aumentare il ritmo verso quel cazzone perché aveva paura che esplodesse e non poterlo ricevere come voleva, Federico lasciò decidere alla moglie quando fosse il momento di fare altro. Finalmente lei si decise, rialzandosi e raggiungendo l'orecchio di lei.
- “Scommetto che ora lo vorresti tutto dentro, vero?” domandò Lucia immaginando già la risposta affermativa della sua vittima che naturalmente arrivò subito. “Eh no, mia cara. Adesso tocca a me”, continuò.
Lucia si accomodò sul divano, prendendo la stessa posizione del marito, poi prese Lisa per i capelli e se la tirò a se, tra le cosce aperte. Lisa naturalmente non fece niente per impedire che la donna riuscisse in quello che aveva in mente e si spostò verso la figa bagnata della collega, leccandola e dandole piacere. I gemiti di Lisa vennero sostituiti da quelli di Lucia nella stanza, adesso si sentiva solo lei godere mentre Federico rimase seduto per un po', quasi ad attendere un cenno dalla moglie. Cenno che arrivò poco dopo, senza che Lisa se ne accorgesse visto che era indaffarata tra le cosce della collega, me ne accorsi però io, che da dietro guardavo tutta la scena della quale avrei voluto essere uno dei protagonisti. Invece mi toccava subire da impotente, cercando di rispettare un accordo dato, con molta fatica. L'unica cosa che potevo fare era segarmi, non riuscendo più a stare fermo.
Dopo di me, anche Lisa si accorse che Federico non era più seduto accanto a Lucia e se ne accorse solo perché si sentì penetrare, con un colpo secco, da un qualcosa di duro e grosso, cosa che la fece sobbalzare. Il fastidio iniziale però si trasformò subito in un piacere immenso non appena l'uomo iniziò a muoversi dentro di lei, scopandola con foga e vigore, il tutto mentre Lucia le teneva la testa tra le sue cosce. Nella stanza si sentivano i colpi decisi dell'uomo verso Lisa, i gemiti di piacere di Lucia e i mugolii di mia moglie, che veniva sbattuta sempre più forte e velocemente da quell'uomo che non desiderava altro. Seppur mi era di spalle potevo immaginare il sorriso beffardo di lui mentre si fotteva mia moglie, sapendo che io stavo rosicando per quella scena e per questo ogni tanto rallentava il ritmo, le infliggeva un paio di colpi duri compresi di schiaffi sul culo e poi riprendeva il ritmo veloce, il tutto condito dai mugolii sempre più intensi di lei. Avevo il cazzo durissimo, non c'era peggior penitenza di quella che stavo subendo, assistere a quella scena, lì a pochi metri da me, era una sofferenza atroce. La prima che dovette alzare bandiera bianca fu Lucia, che sotto i colpi della lingua di Lisa si lasciò andare, tremolante per il piacere ricevuto. Liberò così il viso di Lisa che finalmente si lasciò andare al suo piacere, senza dover strozzare quei gemiti. Lasciata la sua postazione, i due cambiarono posizione, l'uomo si accomodò sul divano e Lisa si impalò con quel cazzo ancora duro, iniziando a cavalcarlo.
- “Stai soffrendo vero?”, mi chiese Lucia avvicinandosi a me.
- “Molto”, risposi piccato.
- “Te la sei cercata”, continuò lei.
- “Lo so”, risposi consapevole.
Restammo a guardare la scena, poi Lucia mi fece notare una cosa. Aveva preso le carte che Lisa aveva buttato, le guardai sorpreso. Lisa avrebbe potuto chiudere quella partita e darci la vittoria, invece non lo aveva fatto proprio per darmi una lezione. Guardai Lucia a bocca aperta, lei mi sorrise.
- “Dovresti fargliela pagare” mi sussurrò.
Lucia fece un cenno al marito che capì immediatamente, si lasciò scivolare sul divano, bloccò il cavalcare di Lisa e continuò a scoparla lui, muovendosi da sotto. Io, agevolato dal lavoro svolto poco prima da Lucia, puntai il mio cazzo che ormai stava esplodendo sul suo culo e la presi da dietro. Lisa non ebbe il tempo di protestare che si ritrovò nel bel mezzo di due cazzi, vogliosi e duri, che le davano ciò che si meritava e che si prendevano quello che gli spettava. A Federico il premio della sua vittoria, a me la giusta vendetta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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